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Terra-Santa
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la Custodia di Terra Santa


Questo scritto vuol essere una sintesi dell'evoluzione storica della 'Custodia di Terra Santa', come tratta dal libro, comprendente lavori di illustri studiosi italiani ed esteri, curato da Michele Piccirillo nel 1983 per 'Il Veltro Editrice' di Roma.
Il testo, tralasciando le sovrapposizioni e gli avvenimenti succedutisi nei secoli con le altre Chiese cristiane (particolarmente la greco ortodossa, l'armena e la chiesa copta), si dedica allo sviluppo nei luoghi della Chiesa cattolica, da sempre rappresentata dall'ordine dei Frati Minori Francescani, nell'organizzazione chiamata appunto 'Custodia di Terra Santa' (indicheremo in seguito per brevità la sigla CTS).

CTS La formazione e presenza francescana, e conseguentemente della CTS, in Palestina ebbe origine dalla decisione del 1217, quando si celebrò ad Assisi il primo Capitolo Generale dell'ordine fondato da Francesco, che invitò i seguaci ad essere ovunque presenti nel mondo conosciuto, distribuendo i territori in 'Provincie', di cui quella comprendente la Terra Santa fu detta 'di Siria' ed anche 'di Romania' o 'Ultramarina', molto vasta in origine, comprendente l'impero di Costantinopoli, l'Asia Minore, Cipro ed Egitto, successivamente poi ridimensionata, affidata a frate Elia, figura preminente dell'Ordine.

Le cronache attestano la presenza di San Francesco, nel 1219 o 1220 (aveva allora 38 anni), tra i Crociati sotto le mura di Damietta, mentre l'isoletta della laguna di Venezia ad egli intitolata, meta ancor oggi di visite ai ricordi francescani, ricorda la sosta colà fatta al ritorno dalla Palestina su una nave veneziana.
In questa occasione Francesco riuscì ad accattivarsi in Egitto la protezione del sultano Malik el-Kamal, incontro che colpì molto la fantasia e rimase nelle memorie del tempo perché gli si presentò davanti chiamandolo 'fratello'.
Ne scrisse anche Dante Alighieri

...e poi che, per la sete del martirio,
ne la presenza del Soldan superba
predicò Cristo e li altri che 'l seguiro,
e per trovare a conversione acerba
troppo la gente e per non stare indarno,
redissi al frutto de l'italica erba...


Divina Commedia, Paradiso, canto XI

Dopo le prime Crociate papa Gregorio IX°, probabilmente rivedendo la teoria di conquista che animò le Crociate e concludendo che solo con una pacifica convivenza con i musulmani, nonché il dialogo condotto dai francescani, si sarebbe potuto assicurare una pacifica frequentazione del luoghi santi, con una bolla del 1230 raccomanda alle diocesi dell'Asia Minore che ai Frati Minori insediatisi fosse assicurata accoglienza e assistenza.
Nel 1333 il sultano d'Egitto conferma giuridicamente ai frati francescani le proprietà suddette, ed anche l'autorità papale riconosce la CTS nel 1342.
In quei tempi, col sostegno economico assicurato dai reali di Napoli, Sancia e Roberto d'Angiò, ai francescani fu possibile disporre della Basilica del Santo Sepolcro e del Cenacolo, con annesse cappelle dello Spirito Santo e San Tommaso.
Tale sostegno economico continuò poi per secoli col Regno di Napoli, direttamente dal governo e con le offerte dei fedeli 'Pro Terra Santa', anche se negli ultimi anni del regno napoletano, prima dell'unificazione sotto il Regno d'Italia, furono lamentati abusi in questa raccolta, forse anticipatori del fenomeno mafioso che ancora ci assilla.

Croce Dopo le Crociate, a parte gli interventi veneziani di cui scriveremo più avanti, il solo Regno d'Aragona protesse la cristianità dei luoghi e la presenza francescana al Monte Sion, ad iniziare dagli accordi del 1290 di Alfonso III col sultano d'Egitto Kalamur. Pietro d'Aragona (1336/1381) così scrive al sultano: 'desideriamo che questi Padri siano trattati come nostri cappellani'

I successori spagnoli, prima con l'unione dell'Aragona con la Castiglia, dopo con il Regno di Spagna, continuarono a proteggere i luoghi e gli insediamenti religiosi, sempre con complesse trattative diplomatiche con l'Impero Ottomano.
Negli anni successivi andò sempre più aumentando la presenza nei luoghi palestinesi della CTS, con celebrazione dei riti e interventi assistenziali, sia ai residenti che ai pellegrini, ma non di pari passo proseguiva l'opera di evangelizzazione in Palestina, sempre difficile, inefficace e a volte pericolosa sui popoli musulmani. Si dice che in Terra Santa 'non é mai tempo di luglio, ma sempre di marzo' perché l'equilibrio dei francescani nella convivenza fu sempre precario: con i Mammalucchi, poi con i sultani di Costantinopoli, ingerenze politiche varie, ma non solo, a tutto ciò si aggiunsero i conflitti con le altre comunità cristiane che continuano con alti e bassi, constatando ancor oggi certe discutibili conseguenze nella gestioni dei luoghi.

Dal 1517 fu riconosciuta alla CTS la piena autonomia gestionale per la conservazione dei luoghi insediati, ma é da osservare che durante la dominazione ottomana fu molto blanda la difesa del diritto e della disponibilità dei siti, e non solo francescani, in possesso delle comunità religiose. Si assegnavano prerogative ora a questa, ora a quella Chiesa, secondo il vento del momento, debole ogni pretesa di base giuridica.
Ecco come si esprime un firmano emanato nel 1778 dal sultano Abdul-Hamid:

"Tutti sanno che i Franchi e le altre nazioni non hanno neppure un palmo in proprio o in altra maniera dei luoghi situati nelle vicinanza della santa Gerusalemme. Le concessioni e i documenti di questo genere loro accordati hanno lo scopo di far riconoscere i santuari propri a ciascuna nazione, tenendo conto della loro fede e per sopprimere le dispute e le controversie tra loro." (per 'franchi' s'intendeva europei di rito latino e con 'nazioni' i cristiani di altri riti)

Per quanto riguarda la Francia in Terra Santa, che pur partecipò attivamente alle Crociate, l'interesse si verificò solo dopo la disfatta di Francesco I° ( ..tutto perduto tranne l'onore ..), vinto a Pavia da Carlo V° nel 1525. Infatti il mutamento politico conseguente causò un avvicinamento della Francia all'impero ottomano di Solimano II°, che stipulò degli accordi detti 'Capitolazioni' nei quali erano previste garanzie ai visitatori della Terra Santa e l'incolumità dei religiosi residenti diversi dai musulmani. Si riporta dal libro della 'Veltro Editrice':

Le prime Capitolazioni propriamente dette sono quelle del 1535 firmate tra Francesco I e Solimano II il Magnifico. Tale accordo ha avuto una portata considerevole e gli effetti si fanno ancora sentire nel nostro XX secolo. 'Esse furono come un ponte che permise agli stati musulmani di entrare in relazioni pacifiche e amichevoli con il mondo cristiano e di scambiarsi qualcosa di diverso dai colpi' (R.Pinon).

Il beneficio di queste Capitolazioni é però da sfumare, in quanto man mano che si aggravarono le difficoltà dei Luoghi Santi tra Greci, poi Armeni, e Francescani, le Capitolazioni, anche se rinnovate periodicamente, furono spesso inefficaci. Nel 1740 si trova per la prima volta nella Capitolazioni una significativa clausola specificatamente religiosa: I religiosi franchi che secondo l'antico uso, sono stabiliti dentro e fuori la città di Gerusalemme, nella chiesa del Santo Sepolcro, chiamata Kamana, non saranno molestati per i luoghi di visita che abitano e che sono nelle loro mani, che resteranno nelle loro mani come per avanti senza che essi possano essere molestati a tale riguardo, neanche da pretese di imposizione: e se accadesse loro un processo che non potesse essere deciso sul posto, sarà rinviato alla Sublime Porta.

Ad un necessario riordinamento delle attività religiose nei luoghi, con tutte le implicazioni internazionali per gli interventi nazionalisti di vari stati, si dedicò papa Benedetto XIV, emanando nel 1746 degli 'statuti' (detti Benedettina) che dettero alla CTS un carattere plurinazionale. Alcune modifiche si resero necessarie nel tempo ma, sostanzialmente, la regolamentazione data perdura ancor oggi.

L'interessamento francese in Terra Santa iniziato con le Capitolazioni non fu compromesso nemmeno durante la rivoluzione francese, nonostante la politica antireligiosa, né dall'incursione del Bonaparte nel 1799, anche se questa comportò gravi difficoltà per i religiosi latini di Terra Santa, che furono incarcerati, saccheggiati e incendiati diversi loro beni.

Con la Turchia, pur altalenanti, i rapporti instaurati dai francesi continuarono il loro corso normalmente, anche dopo le riforme colà avvenute nel XIX secolo (Kemal Ataturk), e questo stato di cose consolidato decadde solo nel 1921, dopo la decisione della Società delle Nazioni di affidare la Palestina alla Gran Bretagna.

Una diversa importanza nel corso dei secoli (dal 1100 al 1700) ebbe l'interesse di Venezia per la Terra Santa che, pur essenzialmente commerciale, fu a fianco dei Crociati ed appoggiò il Regno di Gerusalemme; non ebbe riconoscimenti territoriali, ma conservò una propria giurisdizione sui cittadini veneziani operanti nei territori ed il mantenimento di un 'bailo'.
Dopo l'insuccesso delle Crociate e la fine del regno con lo spostamento dei Lusignano a Cipro, Venezia continuò a mantenere la propria presenza in Palestina, sia pure con maggiori difficoltà, in un sempre problematico equilibrio con i sultani d'Egitto, gli ottomani e le complicazioni indotte dall'altalenante rapporto con lo Stato della Chiesa.
In ogni caso mai mancò l'appoggio alla presenza dei Frati Minori Francescani e sono documentate elargizioni in fondi e trasporti via mare di materiali occorrenti per le manutenzioni dei luoghi sacri; Venezia impiegava quando possibile anche il proprio potere di negoziazione con l'impero ottomano, almeno fino alla fine del XVII secolo, dopodiché poco poté durante la sua inarrestabile decadenza.
Francesco Suriano, un francescano discendente da una ricca famiglia di commercianti veneziana, che fu anche a capo della CTS tra il 1493 e il 1513, scrisse:

"deputate doe galee ad servitio et deductione de li peregrini, non però li portano gratis, ne per amor de Dio, ma secondo la qualità et conditione de le persone, se fano pagare chi cinquanta, chi sexanta' E lo patrone de la galea é obbligato oltra el nolito et victura fare le spese alli peregrini de mangiar et bere in mare 'ad pagar per loro in Terra Sacta tute le spese sì ordinarie, come straordinarie".

Compatibilmente col clima politico continuamente variabile con i turchi, il traffico di pellegrinaggio veniva coordinato essenzialmente da Venezia, praticamente il lavoro del 'tour operator' attuale, con tutto un rituale che prevedeva l'accentramento dei pellegrini nella chiesa di San Francesco della Vigna e la conduzione con una solenne cerimonia religiosa all'imbarco; innegabilmente c'era lo sprone del vantaggio economico, ma va dato atto che Venezia si assumeva dei buoni rischi esecutivi, cosa che consentiva ai fedeli di realizzare il potente desiderio di visitare i luoghi santi, altrimenti impossibile senza il tramite veneziano.
Dopo questo doveroso inserimento riguardante la Serenissima, ritorniamo alla situazione attuale della CTS. Le nazionalità dei frati ora presenti sono una trentina ed é considerevole il fatto che l'Ordine, da San Francesco ad oggi, fu ed é sempre presente nel territorio palestinese, malgrado i contraccolpi subiti nei periodi di crisi della cristianità e nei momenti di persecuzione o vessazioni, anche pagando questa presenza con parecchi martiri.

In ultimo, qualche riga su un'importante emanazione della CTS: lo Studium Biblicum Francescanum.
Solo nel XIX sec., particolarmente ad opera di Padre Bellarmino Bagatti dello Studium, ebbero impulso in Palestina gli scavi archeologici, alla ricerca di conferme su quanto narrano la Bibbia ed i testi sacri.
In pratica gli scavi non sono stati molto soddisfacenti: furono portate alla luce in genere strutture ad iniziare dall'epoca bizantina (dalla fine dell'impero romano di Costantino all'occupazione arabo-musulmana del 636), non molti resti di epoca romana, ancora altri dell'epoca delle Crociate e del Regno di Gerusalemme. Qualche risultato di maggior evidenza si é ottenuto con gli scavi della fortezza erodiana di Herodion e quella di Macheronte dove - testimonia lo storico Giuseppe Flavio - fu decapitato Giovanni il Battista.
Gli scarsi ritrovamenti furono oggetto, nel secolo XIX di accese polemiche (note come pia frans) sull'autenticità del rapporto tra quanto messo in luce e la geografia del Vangelo, l'effettiva origine della religione e la continuità della presenza cristiana in questa terra.

L'attività complessiva della CTS e la sua emanazione ha dato anche vita alla Tipografia Francescana di San Salvatore, lo stabilimento di Gerusalemme che operò dal 1847 con pubblicazioni in varie lingue e fu l'origine dell'attuale e moderna Franciscan Printing Press che edita parecchi titoli di importanti opere di divulgazione.

Bruno Garlato

CroceGerusalemme, la Croce

Fin dalla caduta di Roma il luogo più santo della cristianità, ancor oggi la strada più difficile da percorrere.