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Monumento ai caduti a Trieste

la via Grado - Aquileiese da Trieste a Venezia


Trieste - Miramare

Fin dai primi decenni del '700, all'epoca dell'imperatore Giuseppe II d'Asburgo, risulta che nel sito ora occupato dall'ottocentesca chiesa di San Giacomo vi fosse una cappella, di proprietà della famiglia Giuliani, dedicata allo stesso Santo apostolo.
A partire dalla seconda metà del sec. XVIII, grazie all'istituzione del Porto Franco e in concomitanza con i grossi mutamenti economici, sociali e urbanistici, la città di Trieste iniziò un notevole sviluppo urbano, che portò l'antico centro ad espandersi al di fuori delle mura medioevali.

La chiesa cattedrale di San Giusto divenne così insufficiente a soddisfare le necessità religiose dei cittadini, fu perciò necessario seguire lo sviluppo urbano con l'istituzione di nuove parrocchie.
Nel 1845 si decise di ripartire la città in sei parrocchie. Nel 1848 iniziarono i lavori di edificazione della nuova chiesa di San Giacomo, affidandone la progettazione all'architetto Giuseppe Sforzi.
Durante i lavori di scavo furono rinvenuti numerosi reperti di epoca romana. Terminati i lavori, il 25 luglio del 1854 la nuova chiesa venne solennemente consacrata dal vescovo Bartolomeo Legat e dedicata a Santa Maria Assunta, al martire triestino San Servolo e a San Giacomo, in ricordo dell'antica cappella demolita.

Il nuovo tempio venne edificato secondo lo stile eclettico proprio della seconda metà del XIX secolo, con pianta basilicale e tre navate.
Nel grande catino absidale, in finto mosaico dorato che richiama un po' lo stile bizantino, vi é rappresentata la Madonna in trono col Bambino, tra due angeli e i Santi Giacomo e Servolo.

Altre opere d'arte si trovano negli altari laterali e lungo le pareti:
- San Niccolò che prega la Vergine, del pittore viennese Johann Till;
- La Madonna fra Sant'Antonio da Padova a San Vincenzo Ferreri, di Edoardo Heinrich;
- San Rocco, del triestino Giovanni Polli;
- Cristo nell'orto, di Felice Schiavoni;
- Moltiplicazione dei pani e dei pesci e Santa Maria Maddalena, di Pompeo Randi;
- I Santi Rocco e Sebastiano, dipinto seicentesco;
- La Madonna della Salute, di Carlo Alvise Fabris;
- Infine, nella Cappella del Santissimo Sacramento, c'é un' Ultima Cena, dipinta da Thomas Eisslot.

Nei locali della Sacrestia si trova un bel dipinto ottocentesco raffigurante San Giacomo Apostolo, rappresentato, secondo la consuetudine, con il mantello da pellegrino, il bordone, la zucca per l'acqua, la conchiglia e con il cappello calato sulle spalle.
Nel retro del santino devozionale si trova scritta la preghiera:

O glorioso Apostolo San Giacomo,
che per il tuo cuore ardente e generoso
sei stato da Gesù prescelto
a testimone della sua gloria sul Tabor
e della sua agonia nel Getsemani;
tu, il cui nome
é simbolo di lotta e di vittoria,
ottienici forza e conforto
nella continua lotta di questa vita,
affinchè, dopo aver seguito
costantemente e generosamente Gesù,
vittoriosi siamo da Lui coronati nel cielo.
Amen.


Il successivo sito storico che si incontra é l'antico Castello. L'attuale costruzione risale al periodo che va dal 1470 al 1630, realizzata sul sito di una precedente rocca veneziana, a sua volta sorta sul luogo di una fortificazione preistorica.
Restaurato negli anni '30 del '900 é stato adattato a sede museale e per spettacoli all'aperto. Dai bastioni si gode uno splendido panorama sulla città e sul golfo.

San Giusto A ridosso del castello si trova la Cattedrale di San Giusto, massimo monumento e simbolo della città, frutto dell'unione, avvenuta nel '300, delle due precedenti basiliche romaniche di San Giusto e di Santa Maria Assunta.

Nella semplice facciata 'a capanna' vi é inserito un grandioso rosone gotico.
L'interno é a cinque navate, quella centrale ha il soffitto a 'carena di nave'.

L'abside centrale é adornato da un mosaico ottocentesco di Guido Cadorin, ispirato ai lacerti dell'originale.
Nell'abside di destra un mosaico trecentesco mostra Cristo fra i Santi Giusto e Servolo: i patroni della città. Mentre in quella di sinistra appare la Madonna tra gli arcangeli Michele e Gabriele, con in basso gli Apostoli. Nella navata sinistra una tavola di Benedetto Carpaccio raffigura la Vergine col Bambino. Nel battistero un vasca del IX secolo per il battesimo ad immersione.

La piazza della cattedrale é un vasto spazio posto sulla sommità del colle. Alla fine di un duplice viale alberato, in posizione panoramica, si trova il grandioso monumento ai Caduti.
Scendendo dal colle si passa per i resti del Teatro romano, risalente agli inizi del II sec. d.C. e capace di seimila posti.
La Piazza dell'Unità d'Italia é il cuore della città antica, sorta sull'interramento del porto romano.
Aperta sul mare dagli interventi urbanistici ottocenteschi a costituire una sorta di palcoscenico, che ha per sfondo il Palazzo Comunale. Sul lato sinistro si trova il Palazzo della Prefettura, su quello destro la costruzione neorinascimentale del Lloyd Triestino.
Procedendo sul Lungomare si vede poco dopo il Molo Audace, che prende il nome dal cacciatorpediniere dal quale, il 3 novembre 1918, sbarcarono i primi soldati italiani. Poi sulla destra si apre il Canal Grande, scavato verso la metà del '700, che un tempo offriva un porto sicuro ai velieri, che così potevano scaricare direttamente nei magazzini del nascente borgo teresiano. Chiude il canale la scenografica facciata neoclassica della chiesa di Sant'Antonio Nuovo, eretta nei primi decenni dell'800.

Proseguendo per il Corso Cavour si arriva in Piazza della Libertà, che conserva il suo aspetto monumentale della fine dell'800 e dove si affaccia la Stazione Centrale. Nei giardini si trova la statua della sfortunata regina Elisabetta, meglio conosciuta come Sissi, consorte dell'imperatore Francesco Giuseppe d'Austria.

Proseguendo poi sul lungo viale di lungomare si arriva al Castello di Miramare, costruito verso la metà dell'800 in forme neorinascimentali inglesi per l'arciduca Massimiliano d'Austria, che lo abitò fino al 1864, anno in cui accettò la corona imperiale del Messico.
L'edificio, circondato da un vasto giardino all'italiana, sorge su una suggestiva posizione all'estremità di un promontorio. Per i suoi arredi, e le opere d'arte che custodisce, é uno tra i più notevoli esempi di residenza principesca.